Oltre la pelle.

 

Ho la carnagione olivastra, occhi neri e capelli castano scuro. Provengo da un paese dove la carnagione chiara è un indice di bellezza. Quelli dalla pelle nera non vengono considerati. Sì, proprio così, l’India è un paese razzista. La gente che ha la pelle scura, si rammarica di averla, vengono pubblicizzate creme sbiancanti della pelle dai più grandi attori di bollywood. Le canzoni bollywoodiane elogiano la bellezza precisando il colore della pelle ‘rigorosamente chiara’. Gli attori protagonisti nei film vengono truccati in maniera tale che non si possa notare il vero colore dell’attore, che solitamente è più scuro. Prevalgono le attrici dall’incarnato candido, come ad imitare l’occidente.
Le donne quando escono di casa si coprono con i guanti stile anni 50 e imbandiscono il velo sul volto in maniera tale che rimangano scoperti solo gli occhi, per paura di abbronzarsi. Mia madre la vedo delusa ogni volta che torno dal mare con la pelle più scura del solito. Lo faccio più per dispetto e poi non so rinunciare al mare.
Andando in giro per le grandi città indiane ho notato che gli indiani fermano spesso i turisti bianchi per potersi fare una foto con loro, come se fermassero una celebrità, per poi vantarsi con gli amici di aver incontrato “un bianco”. Ai matrimoni indiani se vengono invitati degli occidentali, pare che lo standard dell’evento si elevi. Addirittura un ragazzo canadese mi disse che venne pagato per partecipare ad un matrimonio in India.
Incontrai per caso un turista di colore da Goa a Mumbai e notai che nei suoi confronti non c’era la stessa curiosità da parte degli indiani, a nessuno gli sarebbe mai passato per la testa di farsi un selfie con lui, appunto perché scuro. E’ tutto un sistema sociale indiano che ha raggirato la mente di noi poveri indiani che non sappiamo vedere oltre la pelle.
L’amore non ha colore, questo è un concetto un po’ difficile da far capire a chi prende come riferimento di base il matrimonio combinato. Tutto ruota intorno ad un sistema sociale con regole e condizioni prestabilite che riguardano innanzitutto la casta ovvero il rango sociale che è anche indice di condizione economica della famiglia (se siano proprietari terrieri ecc), poi per fortuna viene vista anche l’istruzione, ma nel caso la futura sposa sia più istruita del futuro sposo potrebbero nascere dei problemi, un’istruzione maggiore comporterebbe rischi maggiori: la ragazza la si preferisce solitamente di buona famiglia, con valori morali, che sappia cucinare bene il chapati, che sia bella quindi rigorosamente di carnagione chiara. Mettermi nei panni di una ragazza, che viene esposta in una vetrina è già abbastanza umiliante ma qualcuno che ti giudica e storce il naso perché “non abbastanza bianca”, facendoti ulteriormente male, ferisce nel profondo, facendoti sentire inadeguata.
Nel linguaggio comune della società, kala/kali (nero/nera) viene spesso usata come parola offensiva.
È strano provenire da un paese dove gli scuri vogliono diventare bianchi e atterrare in uno dove invece i bianchi vogliono diventare scuri. Mi è capitato spesso di ricevere i complimenti per il colore della mia pelle in Italia ma questo non succederebbe mai in India, dove infatti mi regalerebbero creme come ‘FAIR & LOVELY’, ovvero ‘CHIARA & BELLA’, ad ogni compleanno.
Bisognerebbe indossare il proprio colore come indice di un’identità fiera e forte. Qualcuno ha detto “Se solo i nostri occhi vedessero anime invece di corpi quanto diversi sarebbero i nostri ideali di bellezza”.