Rupa ha 13 anni e sta preparandosi per andare a scuola. A casa sua ci sono degli ospiti, persone che lei non ha mai visto. Sono venuti a vederla. La scrutano mentre serve il chai e si prepara la cartella con i libri per uscire di casa.
Rupa è consapevole del fatto che si sposerà presto ma ha accettato il matrimonio ad una sola condizione: a patto che possa continuare a studiare e diventare una dottoressa. La condizione è stata accettata dal marito, che è molto più grande di lei, ha 25 anni ed è un ragazzo di un villaggio vicino.
La ragazza è nata e cresciuta in un villaggio del Rajasthan, la sua famiglia è molto povera ed ha difficoltà anche nel comprarle i libri e i quaderni per la scuola. I suoi genitori fanno quel che pensano sia meglio per lei; in un certo qual modo, sposandola si libererebbero anche del suo mantenimento e delle spese che diventerebbero una responsabilità del marito. Il padre di Rupa ha messo via del denaro, come dote da dare alla famiglia del marito il giorno del matrimonio.
Da proprietà di suo padre, Rupa diventerebbe proprietà di suo marito. In questo modo i genitori di Rupa si libererebbero anche del pensiero che un giorno la ragazza possa essere violentata mentre cammina per la strada e disonori la famiglia. Perdere la verginità dal marito allo stesso modo sarebbe perfettamente accettabile, lo sarebbe anche subire maltrattamenti quali abuso sessuale, schiaffi e schiavitù, basta però che avvenga tra le quattro mura di casa.
Il sogno di diventare una dottoressa verrebbe frantumato la notte stessa del matrimonio. Rupa sa che verrà schiacciata dal peso dei doveri casalinghi ad una tenera età e quando si rifiuterà di concedersi al marito, verrà presa a calci anche se incinta di 6 mesi.
In India l’età legale per sposarsi, per le donne è 18 anni e per l’uomo 21. Il matrimonio di Rupa è avvenuto di nascosto, in modo illegale. Se qualcuno avesse informato la polizia, l’ammenda sarebbe stata di 100,000 rupie e qualcuno sarebbe stato buttato in prigione per un paio d’anni. Questo però avrebbe portato soltanto disonore alle famiglie e di certo non li avrebbe fermati dal ripetere la pratica, per quanto antica possa essere. Nel complotto sono presenti entrambi i villaggi degli sposi, l’idea è quella di non riferire nulla alla polizia e celebrare la cerimonia in gran segreto, il più velocemente possibile.
Il 47% delle ragazze in India viene sposata ancora prima di compiere 18 anni e l’India si trova al tredicesimo posto al mondo per gli sposi bambini. Al primo posto abbiamo la Nigeria, seguita dal Chad, Central African Republic, Bangladesh e altri paesi africani.
Sono stati istituiti programmi come “Apni beti, apna dhan” (nostra figlia, nostro tesoro), che aiuterebbero ad informarsi e incitare ad abolire questa pratica. L’istruzione è la chiave, anche se il cammino è ancora molto lungo e faticoso.
“Io non parlo per me stessa ma per quelli senza voce…per quelli che hanno combattuto per i loro diritti…il loro diritto di vivere in pace, il loro diritto di essere trattati con dignità, il loro diritto alle pari opportunità, il loro diritto di essere istruiti.” Malala Yousafzai