MAGIA

L’amore è come la magia, per farsì che esista ci devi credere. Una mattinata qualsiasi, mi trovo nel negozio di mia madre, uno di quei negozi di genere alimentare etnico che avete presente benissimo perché sono ovunque. Tra il profumo misto di spezie e dolci apre la porta un’uomo dalla pelle bruna, il viso sembrava ricoperto da questo colore quasi vellutato; ben curato, ben vestito, dall’aspetto gradevole e dalla parlantina misteriosa ed amichevole. Uno di quei personaggi che incontri raramente che potrebbero ammaliarti con la dolcezza delle parole e con l’interesse che mostrano nei tuoi confronti. Grandi occhi neri, intensi, che sbattevano raramente le ciglia. Labbra sottili ed una bocca grande che occupava spazio su quel viso dalla forma quadrata. Dalla mia entrata in scena si blocca e mi fa una domanda “Tua madre ti ha adottato oppure hai fame raramente?” IMG_2973-1Domando “mi scusi?” Spalancando gli occhi e fissando la sua espressione fra il divertito e l’incuriosito. Mi ripete la domanda bizzarra. Guardo mia madre che ha quella stessa espressione di quando in India si presentava un santone a casa e ci leggeva le linee del palmo delle mani, è sempre stata rispettosa nei confronti dei santoni e veggenti. Per lei, chi mendica per strada è un’essere travestito da dio e merita compassione e rispetto e i santoni sono messaggeri di dio, in grado di prevedere il futuro e consigliare su come migliorare la vita. Potevo leggere nei suoi occhi una profonda stima per costui che le stava di fronte aspettando che spiaccicassi parola per dare una risposta. Dissi: “Mia madre non mi ha adottato” “E allora perché hai questa stanchezza sul viso? Cosa ti preoccupa?” Mi chiese. Io: ” è il risultato delle notti insonni e stress degli ultimi giorni” L’uomo bruno si rivolge a mia madre , non soddisfatto della mia risposta le chiede: “Che cos’ha?” Mia madre: “È come dice lei, è probabilmente lo stress….c’è qualcosa che non va?” si rivolge all’uomo bruno che scuote la testa da destra a sinistra e viceversa con lo sguardo a terra; domanda carta e penna e mi domanda il mio nome, lo scrive a lettere cubitali premendo con forza la penna sul foglio, sotto il mio nome scrive quello di mia madre e comincia a fare dei calcoli matematici. Seguo attentamente i numeri senza capire il nesso, alla fine dell’espressione in fondo al foglio scrive 2 come risultato. Mi guarda negli occhi e si rivolge a mia madre: “La ragazza è riuscita in tutti i suoi intenti, tutti gli obiettivi sono stati raggiunti tranne due cose….è così?” Mi chiede guardandomi di nuovo “Hai due problemi da risolvere”.

To be continued…

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Happygirl ha detto:

    uno sguardo sconosciuto che ti legge oltre la Maschera Che indossi……..

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